Chissà se esiste anche una sola mamma al mondo che non ama fare shopping. Personalmente, fino ad oggi, non ne ho conosciuta nemmeno una.
E questo credo sia comprensibile se consideriamo il fatto che avere un figlio, porta all’inevitabile conclusione che ogni capo di abbigliamento visto, ogni accessorio che ha incrociato il proprio sguardo, ogni paio di mini scarpe anche semplici, diventa qualcosa di stupenderrimo e ammirevole.
Diventare una mamma ti fa cambiare la prospettiva del bello dove tutto lo è se è adatto al proprio bambino.
Felpe che prima non avresti mai considerato pur avendo uno spiccato istinto materno, magliette per le quali ci si sarebbe posti milioni di domande sul prezzo o sul perché quella tipologia doveva essere stata per forza creata data l’enorme scelta già presente.
Eppure gli occhi di una mamma trasformano ogni cosa in bellissima e in indispensabile, dove persino le più svogliate e le meno propense agli acquisti diventano bancomat e carta di credito dipendenti.
È una fase dicono. Una fase che però si sa che ha un inizio senza poterne mai vedere fine.
Ed è bello. È appagante poter acquistare qualcosa per i tuoi figli consapevole che probabilmente il più delle volte ci si ritrova ad essere, noi, più contente di loro nel vederli vestiti in una determinata maniera o nell’indossare un determinato capo.
Perché se di abbigliamento per bambini si parla, credo che nel settore esistano diverse categorie: gli indispensabili o comunemente chiamati basici, con colori a tinta unita, tendenzialmente a basso prezzo e dalla vestibilità molto comoda per permettere movimenti di ogni tipo sia a casa che fuori, per poi passare ai più sfiziosi.
Quei capi che probabilmente un bambino non comprerebbe mai ma che nel vederli da loro indossati ci fanno sentire orgogliose dello splendido risultato finale.
Diventando mamme si entra quindi a far parte di un circolo vizioso come quello del famosissimo cane che si morde la coda e con la stessa rapidità con la quale i bambini crescono, la velocità di acquisto ad ogni cambio stagione è una tappa praticamente obbligatoria.
Una tappa da un lato costosa soprattutto se non si dove comprare e se non si sa scegliere ponderando ogni acquisto.
Soprattutto se di figli se ne hanno più di uno.
Avere più di un figlio infatti, sotto tantissimi punti di vista può diventare parecchio dispendioso: basti pensare alla scuola, agli sport, ai passatempi, alle passioni, ai giochi e, in principale modo, all’abbigliamento.
E se a dirlo è una mamma di tre figli che ha la fortuna di poter riciclare di figlio in figlio e di stagione in stagione tutti o quasi i vestiti del più grande di loro, allora forse bisognerebbe riflettere su quanti capi d’abbigliamento servano davvero ad un bambino.
Credo di aver imparato, negli anni, a saper valutare le tantissime opzioni che mi sono state spesso proposte ma, ogni tanto ammettiamolo, a chi non piace togliersi qualche sfizio? Soprattutto se ci fermiamo a riflettere sul fatto che ogni qual volta ci si reca fuori casa per un po’ di sano shopping, ci si ritrova con mille mila buste in mano con all’interno solo acquisti per i più piccoli e mai per noi mamme.
A me è sempre successo. Fino a sabato.
Dopo anni dall’ultima shopping experience con i controfiocchi, così tanti anni che ancora ero solo felicemente fidanzata con quello che oggi è mio marito e padre dei miei figli, l’emozione di poter finalmente ritornare in un outlet stracolmo di negozi e occasioni mi ha fatto girare la testa dalla felicità.
Sabato scorso, insieme a tutta la family, siamo stati un’intera giornata al The Style Outlets di Vicolungo.
Un posto che non avevo mai visto data la mia assenza quasi decennale dalla pianura padana ma che ho imparato a conoscere nel giro di qualche ora. Diciamo che, forse, più che utilizzare il termine conoscere, sarebbe più appropriato utilizzato stalkerare, dato che osservavo le insegne dei negozi incantata dal fatto che la maggior parte dei brand che più amo fossero tutti li. E non solo quelli per i miei bambini.
È stato impossibile per me non varcare la soglia di alcuni negozi delle mie griffe preferite: ed è incredibile come con moltissimo orgoglio sia riuscita a uscire da quel luogo solo in serata in compagnia di un sacco di buste con all’interno capi SOLO per me.
Ho acquistato anche per i miei figli: questo è scontato. Ma ho incredibilmente avuto la possibilità di pensare a me stessa per una sola volta senza sentirmi in colpa nell’acquistare capi fuori budget.
Negli anni infatti, in quelli prima di diventare di diventare una mamma, mi sono viziata con capi di un certo costo e livello e che nonostante il tempo trascorso sono durati nel tempo. Quegli acquisti che fai una volta e che ti ritrovi dopo dieci anni.
È stato quindi per me impossibile non entrare in alcuni negozi dove veniva effettuata la promozione “Family Style” che mi garantiva un ulteriore 30% sul prezzo outlet pagando così un capo di marca ad una cifra ulteriormente più bassa e conveniente.
Ma si sa anche che i bambini non sono molto propensi nel fare shopping e non sempre può essere facile coinvolgerli in questa fase così cruciale e importante per una donna.
Però, se si va in un posto come il Vicolungo the Style Outlets è praticamente impossibile non riuscire a far si che si divertano anche loro.
Noi, essendo andati sabato, abbiamo potuto partecipare ai Laboratori MUBA “Do you Play English” giocando tra le varie stazioni e con i vari temi proposti potendo anche imparare un po’ di questa lingua che ormai bene o male tutti devono saper parlare.
Lo stesso servizio che verrà riproposto, sempre per i più piccoli, anche nel weekend del 22 e del 23 settembre.
Abbiamo potuto noleggiare gratuitamente una bicicletta grazie al servizio “Mini Bike Sharing” facendo si che i bambini si divertissero gironzolando per tutto il centro mentre la mamma si focalizzava nel far si che , strisciata dopo strisciata, il bancomat si consumasse.
Ci siamo persino presi una pausa per leggere qualche libro nella zona “Book Sharing” dove si possono portare e donare libri per bambini, ragazzi e adulti dei quali tutti possono usufruire gratuitamente sfogliando, osservando o leggendo uno o più dei testi messi a disposizione.
Servizi che Vicolungo The Style Outlets offre in modo permanente.
E poi è quasi inutile parlare delle varie zone gioco e ampi spazi dove poter correre facendo sfogare la loro fantasia.
È stata una giornata fantastica seppur sfiancante perché con tre bambini a seguito credo non si possa diversamente.
Ma è stato bello almeno per una volta non doversi dedicare solo ai loro ritornando ai quei tempi più spensierati dove l’incertezza più complicata era se comprare un jeans di Guess o una maglietta di Armani.
Ho promesso a me stessa (avvisando ovviamente il marito in modo da prepararlo allo shock futuro) che ritorneremo per un’altra giornata di shopping compulsivo dove mi sono ripromessa che riuscirò ad acquistare ciò che non sono riuscita a far mio in questa occasione.
E se è vero che, prima o poi, tutti gli obiettivi prefissati sono sempre riuscita a raggiungerli, temo il giorno in cui ritorneremo a Viclungo. Più che altro perché, ho la fortissima sensazione, che invece di poter andare con la macchina sarebbe più utile e intelligente noleggiare direttamente un furgone.
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<Post in collaborazione con Vicolungo The Style Outlets>