Amo le foto da sempre.
Amo farne e un po’ meno far si che me ne vengano fatte, ma le adoro a prescindere a tutto.
Vorrei dire che le apprezzo a prescindere dal risultato o a prescindere da chi ne venga ritratto, ma mentirei in primis a me stessa se ammettessi una cosa del genere.
Da mamma che si rispetti, amo tutte le immagini che ritraggono i miei figli.
Adoro quelle perfette, quelle spontanee. Quelle che mi regalano un accenno di sorriso involontario solo con una velocissima occhiata.
Adoro le più semplici e le più scontate. Le più buffe e le più improvvisate.
Amo le loro foto perché, diventata adulta, mi sono accorta che della mia infanzia non posso dire di avere molti ricordi. Un po’ perché la memoria tende a perdere pezzi nel tempo e un po’ perché i miei genitori non erano così dediti a fermare il tempo con degli scatti.
Una macchina fotografica analogica e decine di rullini da sviluppare, erano il materiale a disposizione trent’anni anni fa.
Accessori che ti permettevano di scoprire il risultato finale solo una volta che il fotografo aveva fatto si che quel rullino diventasse un vero e proprio album da sfogliare per permetterti di tornare indietro nel tempo.
Anche solo di pochi giorni.
La qualità delle immagini era diversa. Lo scatto perfetto e il momento gusto erano diversi.
Non esisteva possibilità di scelta ma solo quello che si credeva l’attimo perfetto per lasciare un ricordo indelebile di noi in questa lunga strada chiamati “anni passati”.

Perché le immagini sono quello che di più bello abbiamo per ricordare un istante.
Per esperienza ho imparato infatti che la memoria spesso crea dei falsi ricordi. La mente crea dei vuoti di memoria riempiendoli con cose che crediamo siano successe ma che in realtà sono piccole distorsioni di quello che davvero è accaduto.
Mentre una foto non può ingannare: una foto può solo aiutarti a ricordare meglio. Ti aiuta a rivivere un istante esattamente per com’era.
Ti permette di rivivere le stesse emozioni di quel momento, le stesse sensazioni e consapevolezze che hai provato in un determinato secondo e che ti proiettano nel passato anche quando passato non è più.

Ma i tempi sono cambiati.
I tempi sono decisamente diversi da quelle foto sgranate e sfuocate che porto con me in quei rari ricordi di bambina.
I tempi sono fortunatamente diversi e viviamo in un’epoca che ci consente di immortalare ogni attimo, banalmente utilizzando un cellulare, che sempre più di frequente diventa l’inseparabile amico di ogni persona.
E la vita di una mamma, una volta diventata tale, si trasforma esattamente in questo: in scatti continui immortalati a raffica per non perdere nulla di quei sorrisi o di quel viso perennemente sporco di pasta che è in grado di far ridere a crepapelle.
Da genitore si collezionano foto su foto spesso, pensando che sigillare un momento sia più importante che viverlo. Ma se si pensa che per scattare una foto basta veramente un istante, sono certa che si possa fare entrambe le cose senza perdere nessun meraviglioso attimo di vita.
Le foto fatte con il cellulare però, quelle improvvisate e quelle fatte in istante rubato, nonostante possano avere risultati meravigliosi, a meno che non vengano studiate nei minimi dettagli, non potranno mai essere perfette. Almeno per quanto mi riguarda.
E sono certa che a pensarla come me, siano davvero in molti.
Se così non fosse non esisterebbero servizi fotografici per neonati. Non esisterebbero immagini bellissime e persino magiche di donne in gravidanza con sinuosi vestiti che sembrano portati via dal vento, accompagnate da luci studiate a pennello per far si che tutto possa essere un ricordo perfetto.
Ricordi che vengono inevitabilmente sigillati, spesso stampati e messi in bella mostra: perché è meraviglioso poterli custodire ma soprattutto è bellissimo poterli mostrare e guardare per ricordare per sempre momenti importanti.

L’ho fatto anche io per due delle mie tre gravidanze.
Semplicemente perché per la prima non avevo idea ci fosse la possibilità di creare e custodire tanta bellezza.
Non avevo idea che delle “semplici” immagini potessero diventare qualcosa di inestimabile da conservare come se fosse quello che di più importante c’è stato nel tuo passato. Un passato sempre presente.
Ed è grazie a questi momenti ritagliati della mia e della nostra vita che porto con me alcune delle immagini più belle della mia storia di mamma. Immagini che sono diventate la vera rappresentanza della mia vita, scegliendo con cura ed estrema minuzia quello che ne è stato l’autore.
Perché tutti sanno scattare una foto, ma crearne di diverse che sappiano suscitare emozioni è solo per pochi eletti.
Scegliere un’immagine bella, intensa e che ti rappresenti davvero. Un po’ come quella che per caso era diventata la mia immagine di riferimento negli ultimi due anni.
Non era nata per essere mostrata, ma da uno scatto rubato per caso ne è nata una storia di vita.
Una storia che volevo replicare ma che sapesse anche raccontare i cambiamenti vissuti e che, soprattutto fisicamente, in questi due anni ci sono stati.
Cambiamenti importanti e di crescita di ognuno dei membri immortalati.
Quegli stessi membri che, in uno scatto, rappresentato il mio tutto in ogni istante.

E cambiando città ho dovuto trovare un nuovo punto di riferimento per non perdere questi dettagli.
Ho dovuto far si che tutto fosse esattamente come prima ma che potesse comunque mostrare tutte le sfumature maturate nel tempo. Sfumature che un ragazzo di nome Mauro ha saputo cogliere con estrema professionalità.
Non posso vantare una profonda conoscenza fotografica se non a livello amatoriale, ma sono profondamente convinta che per poter creare determinati lavori non ci debba solo essere professionalità e competenza, ma debba in qualche modo nascere una chimica che ti possa portare ad una complicità che sappia metterti a tuo agio.
Una tranquillità che ogni madre cerca quando si parla del proprio bambino, perché metterlo in qualche modo “a nudo” davanti ad un estraneo, non dovrebbe mai essere cosa facile.
Eppure, Mauro è riuscito in tutto questo: mi ha incantata con le sue immagini che sanno prenderti il cuore, è stato in grado di utilizzare le giuste parole senza essere invadente, pretenzioso o presuntuoso.
E me lo ha dimostrato con i risultati estremamente semplici ma allo stesso tempo perfetti del suo lavoro.
Io, che mi ritengo una persona semplice, non volevo infatti nulla di spettacolare. Un risultato comunque ottenuto dalla sua bravura nel cogliere quello che di speciale c’è in un momento.
E quelle immagini speciali che tanto mi raccontano, diventeranno i ricordi di quella domenica mattina trascorsa in sua compagnia. Formeranno il nostro passato e quello che diventerà, giorno dopo giorno, il mio presente e il nostro prossimo futuro, con un’immagine che parlerà di noi ancora e ancora.
La stessa che ho scelto per far si che diventasse il nuovo capitolo di questa storia che è la mia vita e il mio lavoro.
Un lavoro che amo e che deve parlare di me e sono felice di poter dire, che non avrei potuto chiedere di meglio.

Si ringrazia Mauro Aluffi per il meraviglioso contributo fotografico:
– pagina facebook Mauro Aluffi Fotografia
– profilo Instagram Mauro Aluffi