Tra un impegno e l’altro e senza che me ne accorgessi, in questa settimana che sta per concludersi sono entrata nel quinto mese di gravidanza e se ripenso a quanto i primi giorni sembrava non passassero mai, non mi sembra vero.
Quando infatti scopri di essere in dolce attesa praticamente fin da subito, nei primi tre mesi e soprattutto il primo bimestre hai proprio l’impressione che il tempo si fermi.
L’attesa della prima ecografia nella quale si riesca a vedere qualcosa, la tua ginecologa ancor più scaramantica di te che fino a quel momento si rifiuta in modo categorico di farti gli auguri e vivere con l’ansia settimana dopo settimana ogni appuntamento e ogni analisi fino a quel fatidico suono che ti dice che stai per diventare mamma. Il suono del battito del cuore.
Personalmente ho sperimentato questa sensazione per ben tre volte: con tutte e tre le mie gravidanze infatti ho dovuto vivere “il supplizio” dell’attesa per ben 8 settimane che possono sembrare poche, ma che in realtà non lo sono affatto.
Recarsi ogni settimana per le analisi del sangue solo per assicurarsi che le beta siano in crescita e tu che di volta in volta hai il cuore più leggero vedendo che i valori sono nella norma ma che vivi quell’attesa comunque con un pò di paura nel cuore. Mi sono persino sentita dire di essere stata esagerata quando ho tirato un sospiro di sollievo alla mia prima vera ecografia, ma non mi è importato. L’unica cosa che in quel momento mi interessava era solo la tranquillità e la certezza che il mio piccolino (o piccolina?) stesse bene e che io potessi davvero abituarmi all’idea di diventare tris mamma.
Iniziai a fare le eco prestissimo consapevole anche che non sarei riuscita a vedere nulla, ma ho un medico molto scrupoloso della quale ammiro la precisione e non mi è costato niente andarla a trovare tutte le settimane per sentirmi ogni volta più tranquilla grazie alle sue parole.
Cenza ha comunque battuto ogni record di attesa. Al contrario dei fratelli (Cesare e BigV si sono fatti vedere “già” all’8 settimana) si è fatta attendere fino a quasi la fine della nona settimana, e con tutta lo suspance e la tensione, non si è nemmeno accontentata di togliere del tutto le ansie dalla testa della mamma perché si, si è fatta vedere ma non ci ha permesso di sentire il suo cuoricino come avrei voluto e come mi era successo nelle esperienze precedenti.
Di sicuro il fatto stesso di osservare quel piccolo fagiolino mi ha fatto vivere per la prima volta in quei due mesi momenti molto più sereni. Fino a quel momento non mi sentivo nemmeno una donna in gravidanza e ho cercato di comportarmi esattamente come se non los fossi, non so perché… non mi era mai successo… ma l’ho voluta vivere così! Poi quella sera sono tornata a casa con un peso in meno nel cuore, rassicurata dal fatto che probabilmente stesse andando tutto bene con la clausola obbligatoria che, esattamente come i BigBro, fosse indietro nella crescita rispetto al periodo di gestazione: per me normalissima routine.
La prima volta che ho invece sentito il suo cuore, il 24 febbraio 2016, sono finalmente entrata nell’ottica della mia gravidanza a 360°. Mi sono voluta godere quel momento per interminabili minuti chiedendo al mio medico di farmi ascoltare il suo cuore per la prima volta e, in questo caso un bravissimo lui, ci lasciò nel silenzio della stanza con solo il suono di quel dolcissimo rumore che inondava tutta la stanza: non importa quante volte vivi quel momento e che sia la prima gravidanza o la terza, ascoltare il rumore del suo cuore per la prima volta è un emozione unica ogni volta.
Con la fine del primo trimestre sono anche piano piano terminati quelli che vengono definiti “i classici fastidi” della gravidanza: nausee, mal di testa, mal di ossa, dolori pelvici, ecc… Sensazioni posso dire mai provate a quei livelli ma, soprattutto per il fatto che sono al mio terzo pancione, i dolori pelvici (forti da togliere il fiato) erano pressoché normali… evviva!
Inutile dire che con l’ingresso al quarto mese tutto inizia ad essere più piacevole perché non solo i fastidi si attenuano e delle volte svaniscono ma hai la possibilità di iniziare davvero a goderti la pancia che cresce di giorno in giorno. Anche la stanchezza ha iniziato a farsi sentir sempre meno e ad oggi, un altro mese dopo, riesco finalmente a godermi le mie giornate in ogni istante soprattutto con i miei bambini.
E lasciandomi alle spalle momenti di ansia e tensioni, momenti di emozione e amore bellissimi, sono felice di poter dire per la terza volta: benvenuto quinto mese!