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Fumare in gravidanza, la mia esperienza.

by Giada Lopresti

Fumare in gravidanza, la mia esperienza.

Ho fumato per più della metà della mia vita, quasi.
Ho iniziato forse in terza media, età nella quale si è praticamente ancora più bambini che adolescenti. Ho iniziato per gli stessi motivi per il quale probabilmente incominciano tutti.
Per dimostrare di essere più grande (e anche più stupida) ho iniziato a fingere di comportarmi da tale entrando in uno dei tunnel di dipendenza più brutti che si possano incrociare nella vita.
Per anni mi sono trascinata questo vizio passando dal pacchetto di Diana blu da 10 al pacchetto di Marlboro Light da 20. Un pò per vizio e un pò per sentirmi “più figa”, ho continuato con il passare del tempo a diventare sempre più dipendente dal tabacco senza mai soffermarmi a riflettere sul fatto che stessi facendo del male a me stessa.
Non mi interessava e  non avevo ne la voglia ne l’intenzione di smettere.
Fumavo di nascosto come probabilmente fanno la maggiorate degli adolescenti e magari al contrario di questi, nonostante gli anni ho continuato a farlo quanto meno nascondendomi da mio padre tra l’altro anche lui fumatore.

Ma una svolta ci fu anche se solo all’età di 27 anni.
Vivevo da sola già da parecchio tempo, avevo fatto le mie esperienze forse più di quelle di una una ragazza della mia età e ricordo ancora che proprio in quel periodo non proprio sereno, il mio vizio si era trasformato in un abitudine tremenda dalla quale ero certa di non poterne più uscire. Le sigarette giornaliere sfioravano la quantità di quasi due pacchetti al giorno (il mio peggio di sempre) e nonostante il numero infinito e la dipendenza cronica ebbi la forza di smettere di colpo.
Non fu una scelta programmata, non dissi come si fa con la dieta “da lunedì” ma ci fu un motivo importante per la quale non avevo avuto nemmeno modo di riflettere sulla decisione sapendo però che era indubbiamente quella migliore da prendere.
Il 31 marzo del 2012 alle 18:30 feci i miei “ultimi due tiri” prima della grande svolta perché i miei occhi videro qualcosa che avrebbe cambiato la mia vita per sempre: due piccole linee rosa sul test di gravidanza.

Ripeto… non fu un’alternativa: sapevo solo che avrei dovuto smettere… punto. E così feci.
I primi giorni furono duri lo ammetto. Passare da 20 a 0 sigarette in un solo giorno fu difficile e anche se passato il superamento della dipendenza mi sentivo bene con me stessa e con il mio corpo, non nego che in alcuni momenti io abbia fortemente desiderato di riaccenderne una senza mai però cadere in tentazione.
Quando poi scoprì di essere in attesa del secondo bimbo proprio nel giorno del primo compleanno del fratello maggiore, i giochi erano già fatti. Non fumavo da oltre un anno e mezzo e non era certamente mia intenzione riprendere.

Ho vissuto la mia seconda gravidanza pulita e senza vizi, cercando di stare ben lontana da persone che fumavano o che puzzavano di quel fastidioso odore di chi aveva appena finito  perché vi garantisco i peggiori non fumatori sono proprio quelli che hanno smesso.
Poi, per motivi personali, ho sentito l’esigenza di riprendere quando Vincy aveva solo due mesi.

Ricordo che quel giorno stetti parecchio male dopo quella prima sigaretta dopo tanto tempo, ma il nervosismo, lo stress e la voglia di affondare in un gesto che mi “avrebbe fatto stare meglio” era più forte di ogni cosa: era più forte persino del fatto che stessi allattando il piccolino. Essere una “mucca fumatrice” non è stato facile ma i miei sensi di colpa non superavano le mie necessità anche se vivevo con la costante paura che questa mia stupida scelta potesse avere gravi conseguenze per il mio piccolino, gravi come la SIDS.
Ho continuato a fumare, ho seguito le mie insensate voglie durante la crescita dei miei figli e, per quanto mi duole ammetterlo, al contrario della prima volta sono perdurate anche dopo la scoperta dell’arrivo di Cenza.

Nonostante sapevo bene di sbagliare in modo plateale ci sono state delle situazioni che “mi hanno impedito” di prendere la decisione più giusta.
Un pò gli accaduti, un pò la tensione di quel cuore che non si faceva sentire, un pò il lavoro… un pò tutto quello che in realtà vive chiunque ma che io non ho avuto la forza di affrontare “da sola”.
Mi sono portata dietro le sigarette fino al quarto mese anche esagerando e nonostante ad ogni tiro mi sono sentita una merda, non sono mai riuscita a farne a meno. Pensavo soprattutto a quando fino a poco tempo prima vedevo donne nelle mie stesse condizioni, che facevano lo stesso errore e io che le giudicavo per questo: che vergogna… la mia.

Eppure l’ho fatto. Sono sprofondata nel baratro di uno degli sbagli più grandi che una mamma possa fare nei confronti di suo figlio e nei confronti di se stessa: negare la buona salute.
Consapevole tra l’altro che questo potrebbe ripercuotersi anche in modo molto grave sulla salute del mio bambino, confermato anche dalla mia ginecologa: “oltre a vari problemi che potresti riscontrare durante la gravidanza come un parto o morte pre termine, potresti mettere al mondo un bambino sordo-muto-cieco, senza contare anche i vari problemi che potrebbero comunque insorgere nel tempo (tra i più gravi appunto la SIDS)”.
Quelle sono state le parole che mi hanno dato il giusto scossone.
Nonostante non ci fosse da pensarci su, mi sono pesa del tempo per riflettere a quanto stessi sbagliando e a quanto questo avrebbe potuto cambiare in peggio la vita di mio figlio e quella di tutti noi. Quindi perché continuare?
Lo ammetto, non è stato facile smettere, non è stato semplice e istintivo e questa cosa so che penderà sulla mia testa per il resto della vita perché per quanto possa essere un ragionamento sciocco, mi ha fatto sentire meno mamma di come non lo fossi già stata fino con i fratelli maggiori.

So che ci sono molte mamme che come me hanno fatto e fanno questo errore tutti i giorni e non hanno ne la voglia ne l’intenzione di smettere. A loro vanno le mie scuse per essermi permessa di puntare il dito quando facevo parte della categoria opposta, ma scrivo tutto questo nella speranza che possano un giorno trovare la forza per dire basta ad un gesto che potrebbe davvero cambiare la loro vita e non solo.
Gli errori si fanno… è umano farli! L’importante è sempre che una volta caduti, si abbia anche la forza e la voglia di rialzarsi.

©MammaCheVita - Tutti i diritti riservati

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9 comments

Elisa 11 Aprile 2016 - 21:30

Uno dei più bei post che abbia letto recentemente. Io con entrambi non sono riuscita a smettere in gravidanza fino al giorno prima del parto. Con la prima mi contenevo, non ho mai superato le 5 al giorno. Col secondo ho affrontato uno dei periodi più brutti della mia vita e a volte ho ben superato ogni misura . Me ne vergognavo da morire, non lo facevo mai in pubblico ma non riuscivo a smettere. Mai durante l’allattamento ma appena smettevo dovevo “costringermi” a ridarmelo piacere. Ora che hanno 7 e 3 anni non fumo da luglio 2015 e questa volta è quella buona❤. E chissà che magari non abbia la possibilità di vivere una 3° gravidanza libera da vizi .

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Giada Lopresti 12 Aprile 2016 - 14:52

Grazie mille per i complimenti Elisa! Tra l’altro volevo farti i miei complimenti perchè nonostante tu abbia ceduto al vizio con le prime due gravidanze, hai comunque trovato la forza per smettere “senza un buon motivo” quindi complimenti davvero perché sei una super mamma.
Un abbraccio :*

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Azzurra 12 Aprile 2016 - 15:42

A volte, sebbene sappiamo bene cosa sia il meglio da fare, non riusciamo a farlo. Non giudicarti, sarai una madre splendida: aver riconosciuto il proprio limite ed avervi posto rimedio, ti hanno fatto maturare ancor di più. Ti abbraccio!

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Giada Lopresti 14 Aprile 2016 - 12:44

Grazie di core Ady! Come sempre le tue parole per me sono un vero toccasana. Ti voglio bene.
Un abbraccio forte a te e alle due splendide meraviglie :***

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mammarisparmio 13 Aprile 2016 - 7:51

Ciao Giada per fortuna che hai smesso! Non è solo una questione di rischi legati alla Side ecc ma mi diceva un cardiologo che molte delle malformazioni cardiache non visibili subito sono legate proprio ai danni del fumo in gravidanza….tipo quando si sente di un ragazzino stramazzato nel campo di calcio (apparentemente nato sano!). Quindi bravissima! Mi raccomando non riprendere più..te lo dice una che ha fumato per 16 anni 😉

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Giada Lopresti 14 Aprile 2016 - 12:49

Cavoli davvero?! Oddio, incrocio le dita per la mia negligenza allora e speriamo che i mesi futuri in astinenza si rifacciano dell’errore dei primi periodi. Grazie Ilaria.
Un abbraccio :***

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Mammapiky 15 Aprile 2016 - 6:58

Fumo da tanti anni ormai, non sono riuscita a smettere nemmeno in gravidanza, sebbene ne fumassi un paio al giorno non di più. Ho partorito i miei figli pre termine e nonostante i ginecologi mi hanno rassicurato che non è dipeso da ciò, io sono convinta del contrario. Oggi continuò a fumare quelle 3/4 sigarette al giorno, di nascosto dai miei bambini ed ovviamente fuori casa. Devo smettere anche perché non posso grociarmi sul fatto che sia un vizio vero e proprio, caspita son così poche che non posso non farcela, me lo dico tante volte ma mi servirebbe che mio marito, che fuma pure lui, lo faccia insieme a me, e credo che entrambi ce la potremmo fare. Per ora non sono riuscito a convincerlo ma questa forse è solo La scusa che mi racconto per non provarci pure io.

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jenni 29 Maggio 2020 - 15:35

Ciao ragazze ho letto i vostri commenti e anke io fumo da tanto tempo e sto fumando ancora adesso ke sn in gravidanza xke nn riesco a smettere di fuma re ed e la prima gravidanza… Cosa dovrei fare secondo voi xke ho quasi 25 anni . Cosa mi consigliate di fare….

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Giada Lopresti 29 Giugno 2020 - 7:41

Il mio personale consiglio è quello di provare a smettere di fumare.
Da fumatrice mi rendo conto che possa sembrare estremamente difficoltoso.
Prova, ad esempio, a sostituire le sigarette con della gomma da masticare.

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