Un mese esatto prima di ogni Natale, il più grande dei miei tre figli compie gli anni. Ed è inutile dire che dal momento in cui è nato ogni anno è una vera festa.
Mi sono sempre organizzata per tempo.
Circa un mese prima del grande giorno iniziavo a studiare come se fossi a scuola perché tutto doveva essere perfetto. Anzi… la perfezione doveva semplicemente inchinarsi davanti alla minuziosa organizzazione che ci sarebbe stata da parte mia.
E ogni anno, ma davvero ogni anno, l’unico desiderio che volevo si avverasse oltre a vedere gli occhi di mio figlio felici come non mai, era quello che tutto fosse unico.
Non volevo che tutto potesse essere anche solo lontanamente uguale a quello di un altro bambino per decorazioni, fantasie e tanto altro. Poi ovviamente bene o male le feste di compleanno si assomigliano tutte ma adoro quando gli altri bambini e lui stesso rimangono sorpresi davanti ad un etichetta stampata con il suo nome, o davanti a come tutto sia perfettamente abbinato con precisione certosina.
Ma quest’anno non è stato così.
Ammetto infatti di fare molta fatica nella gestione di tutto e di questo non posso dare nemmeno la colpa all’ultimo arrivato di casa.
Enea infatti è un bambino bravissimo (per quanto possa essere bravo un neonato ovviamente) ma ha comunque un bisogno costante di attenzione come del resto, vista l’età, è giusto che sia.
Nonostante infatti abbia imparato ad essere tanto multitasking da fare morire d’invidia persino la Apple, i miei sforzi pre compleanno sono stati assolutamente vani: troppi impegni, troppe cose da fare, troppo tutto.
Non sono riuscita a trovare un party kit per la festa di Cesare nemmeno pagandolo peso d’oro e questa volta nemmeno Etsy è stato in grado di salvarmi.
Ho trascorso ogni momento possibile alla ricerca di qualcosa di personalizzato. Ho fatto persino scegliere il tema della festa a mio figlio, nella speranza volesse qualcosa di semplice da trovare, ma nulla. Le idee sono veramente scarseggiate.
Eppure in qualche modo sono comunque riuscita a venirne fuori vincitrice.
Grazie al negozietto di paese sempre ben fornito sono riuscita a trovare gli addobbi perfetti ottimamente a tema Batman VS Superman (ma presumo non ci fossero dubbi) ed esattamente come l’anno scorso ho seguito i colori dei pochi addobbi per decorare la sala che sempre mio figlio aveva scelto.
Lasciando comunque le decorazioni più importanti sempre in mano ad altri (ovviamente)
Molto scioccamente però non solo mi sono ridotta all’ultimo per scegliere tutto il necessario per organizzare la festa di compleanno di mio figlio, ma non ho nemmeno pensato al regalo! E francamente mi sono vergognata di me stessa per questo.
Non che un regalo sia d’obbligo ma, se di bambini si parla, onestamente non si può arrivare ad una festa mani vuote. Nemmeno se sei la mamma
Il lampo di genio e la nostra salvezza però arrivò solo un paio d’ore prima dell’inizio della festa.
All’ingresso di casa infatti ci sono dei regali di Natale di Imaginarium per i bambini, incartati già da qualche giorno (ma che i bambini sanno non essere i loro) e da mamma pessima quale ero stata fino a quel momento, ho scelto quello che per il suo quarto Natale sarebbe stato il più bello e, semplicemente, l’ho aperto.
Mi sono sentita un pò in colpa lo ammetto. Ma il tempo era al limite e poi, compleanno o Natale, l’importante era solo che ne fosse contento.
Certo… questa frase l’ho ripetuta nella mia testa fino alla nausea per giustificare la mia dimenticanza… ma poco importa perché non ha funzionato.
A solo un ora dal doverci recare in pizzeria per allestire il tutto mi sono ritrovata sdraiata in terra tra chiavi inglesi e brugole (credo si chiamino così) per montare la sua stupenda bicicletta nuova. Perché mio figlio ha si quattro anni, ma in bicicletta non c’è mai andato.
Ho scelto per lui un modello di quelle bici senza pedali ma che ha anche la possibilità di poterli aggiungere in un secondo momento.
E ricordo ancora la faccia di mio marito quando mi chiese “senza pedali? E a cosa serve senza pedali?”
Ma del resto sono uomini. La risposta più giusta alla sua domanda poteva essere solo questa.
Per chi non lo sapesse infatti le biciclette senza pedali sono prodotti di apprendimento per imparare ad andare in bicicletta facilmente, senza accorgersene. E per il quale spesso si passa direttamente al montaggio dei pedali senza il sostegno delle rotelle laterali.
L’ho montata abbastanza facilmente contando anche che non ne avevo mai assemblata una, e poi non ho fatto altro che aspettare di rientrare a casa con il futuro proprietario del bolide.
La festa poi andata alla grande.
Cesare si è divertito un mondo per tutto il tempo e per averne la conferma bastava semplicemente guardare i suoi occhi che brillavano davanti ad ogni cosa. Anche se forse l’abbinamento dei colori intorno a noi più che in riferimento al film di Batman VS Superman sembravano inerenti alla giornata dell’election day.
Mio figlio però era contento e in fondo, l’obiettivo di tutto era solo quello.
Osservarlo nei suoi sorrisi sinceri, nella gioia di stare con i suoi compagni e nel vederlo correre a perdifiato. Guardare come in un lampo fosse diventato grande e come dall’anno scorso questi 365 giorni siano davvero volati.
E poi vederlo tornare a casa, aprire la porta della cameretta e scoprire che in realtà la festa non era a ancora finita.
Contemplarlo mentre ammirava a occhi e bocca spalancata la sua nuova bicicletta, è stata forse la soddisfazione più grande.
“Ti piace la bici di Capitan America?” Perché con i miei bambini ogni colore è da associare ad un supereroe.
“Si mamma… è bellissima”
E davanti a quella risposta sentire la stanchezza svanire di colpo. Percepire il mio senso di colpa nell’essere stata pessima, scivolare via dando spazio all’orgoglio per non aver sbagliato nonostante tutto.
E pensare che si.. forse il giorno di Natale avrà un regalo in meno da scartare ma probabilmente, tra i tanti che aprirà, non sarebbe riuscito a guardare questo con gli stessi occhi con cui l’ha ammirato quella sera.