Ho sempre sognato una casa con delle zanzariere. Ho sempre desiderato poter spalancare le finestre in piena estate potendo godere di quei rari aliti di vento, possibilmente non caldo, senza rischiare di ritrovarmi perennemente insetti volanti in giro per casa come se fossimo nel pieno di una gita turistica al Colosseo.
Le ho sempre desiderate perché ricordo che nella casa in cui sono cresciuta gli infissi ne erano sprovvisti e, soprattutto abitando a pochi passi da stalle e fattorie, con l’arrivo di ogni calda stagione era quasi impossibile riuscire ad arrivare a sera senza aver commesso almeno una ventina di insetticidi nello spazio di nemmeno mezz’ora.
Ricordo che soprattutto da bambina i miei genitori vivevano con lo straccio della cucina tra le mani. Uno straccio completamente dedicato al solo uso esclusivo dell’ammazzare insetti.
Uno straccio si. Perché roteando faceva un rumore che mi divertiva un sacco, al contrario del noioso e comune ammazza mosche che tutte le famiglie normali avevano.
E ripensando a quelle giornate, francamente ancora i ricordi riescono a strapparmi un sorriso.
Ad oggi però non so di preciso come funzioni nella mia vecchia e bella Milano ma quello che so con assoluta certezza é che, almeno in Calabria, le zanzare non vanno mai ne in letargo e ne in vacanza. O meglio, le vacanze se le fanno banchettando su di noi come se ogni giorno fosse il momento del cenone di capodanno tanto atteso.
Da quando vivo al sud ho visto zanzare di ogni forma e dimensione.
Le ho viste nere, grigie, bianche. Ho visto zanzare tigre, puma e camaleonte e le ho viste senza alcuna ombra di dubbio anche a dicembre e gennaio.
Nei mesi dove fa più freddo e dove qualsiasi animale del mondo entra in un meraviglioso, invidiabile e lungo sonno loro riescono comunque a sopravvivere in qualche angolo remoto di casa, rendendo vane le speranze che arrivato l’inverno si riesca finalmente ad avere un po’ di tregua dai continui pruriti e gonfiori post raschiamento continui della pelle.
Un incubo insomma. Un vero incubo che è sempre sembrato non avere mai fine.
Quest’anno invece, stranamente, ci è stata concessa un po’ di tregua.
Qualche mese eh! Niente di eccezionale. Ma un periodo di tempo sufficientemente necessario per riuscire ad organizzarmi in tempo nel poter evitare delle abbuffate colossali sulla nostra pelle e, soprattutto, sulla pelle dei miei figli.
Le prime zanzare le abbiamo viste nel mese di maggio durante la nostra vacanza a Torino.
Convinti di andare in una città in piena stagione primaverile dalle temperature miti, ci siamo ritrovati in un luogo con minime di 25 gradi quasi ogni giorno. Temperature che ci obbligavano a tenere aperte le finestre di casa per poter avere qualche momento di tregua che non fosse fatto solo di aria condizionata.
Momento in cui, nonostante fossimo all’ottavo piano di un bellissimo residence, l’intero appartamento si riempiva di fastidiose zanzare.
Proprio in quello stesso periodo, avevo iniziato a provare il Talco Non Talco di Fiocchi di Riso sotto consiglio di altre mamme che, oltre ad essere un ottimo prodotto utile ad eliminare l’umidità post bagnetto dalla pelle, è un ottimo “repellente naturale” per zanzare e altri insetti (anche se sarebbe più appropriato dire “emulsione regola odore e sudorazione che “disorienta” gli insetti).
Usandolo già da tempo non avevo collegato il fatto che l’assenza di punture sulla pelle dei miei bambini potesse dipendere da questa crema, ma non ci misi molto a scoprire che il merito di tale miracolo fosse tutto suo.
Ritornati in Calabria infatti, un’intera colonia di zanzare ci aveva a lungo atteso per darci il bentornato nella nostra cara casetta. Colonie che noi abbiamo sempre tenuto alla larga grazie alle zanzariere installate negli infissi di ogni finestra.
Colonie di mosche e zanzare che hanno iniziato ad esser più tenaci e numerose nell’esatto momento in cui il piccolo Enea ha preso confidenza con la sua nuova fase di gattonamento.
Quell’esatto momento è stato l’inizio della fine.
Nel giro di pochissime settimane “Enea passione zanzariere” ha iniziato ad aprire le stesse una cinquantina (almeno) di volte al giorno facendo si non solo di romperle tutte facendocele sostituire una dopo l’altra, ma anche portando l’automatica conclusione di avere perennemente la casa infestata da questi odiosi insetti.
La voglia di scoprire di mio figlio ha fatto si che durante ogni mio momento di distrazione anche per giusta causa (vedi cucinare, pulire o semplicemente andare in bagno) lui andasse ad aprire le zanzariere che, rimanendo successivamente aperte per qualche ora, permettevano agli insetti di invaderci casa.
Così, in automatico, ecco che i miei figli si trasformavano nel bersaglio preferito di ogni volante. Soprattutto perché, rimanendo in casa, cosciente di possedere delle zanzariere non avevo la necessità di utilizzare di frequente il Talco Non Talco AVENDO. O almeno essendo cosciente di averle!
Presa dal fare sempre decine di cose in contemporanea, mi accorgevo di avere le finestre spalancate solo dopo alcune ore e dopo che, soprattutto il più grande dei miei figli, correva da me lamentandosi di essere stato punto. E per punto non intendo solo una volta ma decine.
Abbiamo quindi trasformato lo spalmamento del Talco Non Talco in un obiettivo quotidiano di almeno tre volte al giorno.
Esattamente come consigliato dalla confezione se utilizzato come “repellente” e in tempo zero siamo riusciti a risolvere tre problemi: gattonatore dispettoso, zanzariere sempre aperte e zanzare in agguato.
Persino io ho iniziato ad utilizzarlo su me stessa soprattutto il giovedì sera prima del mio immancabile appuntamento della diretta del giovedì su Instagram, visto che con il caldo afoso di questa estate mi sono trovata costretta a dover passare la mia “ora di libertà” seduta sulla sedia in veranda alla mercé di ogni insetto passeggero.
Da quando sono mamma, ogni estate il mio unico pensiero è stato sempre quello di riuscire a scegliere un repellente per gli insetti che fosse il più possibile delicato sulla pelle dei miei figli.
Questo perché spesso i prodotti per combattere le zanzare contengono fattori non proprio adatti al derma dei più piccoli e scoprire il Talco Non Talco è stata una salvezza non solo per evitare punture fastidiose, ma anche perché allo stesso tempo utilizzarlo anche di frequente significava poter mantenere asciutta la nostra pelle anche in questo periodo dell’anno dove si sa, si riesce a sudare anche stando fermi.
Siamo quindi riusciti ad ottenere due piccioni con una fava potendo utilizzare un solo prodotto. Quello stesso prodotto di cui ho già fatto scorta anche per l’inverno visto che, almeno qui, noi con le zanzare non avremo finito ancora per un bel pezzo.
E se proprio devo dirla tutta, nemmeno con il sudore.