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Famiglia é

by Giada Lopresti

Prima di essere madre, sono stata – e fortunatamente lo sono tutt’ora – figlia.

In un rapporto altalenante tra scontri e incontri vissuti nella mia vita, ho capito che i valori che la mia mamma e il mio papà hanno saputo insegnarmi nel tempo, sarebbero stati il pilastro della mia esistenza e del mio crescere un giorno dei figli.

Ogni giorno infatti mi rivedo in loro in alcuni atteggiamenti, giusti o sbagliati che siano. Mi rivedo bambina attraverso gli occhi dei miei piccoli comprendendo solo adesso quanto alcune parole, molti e molti anni fa, avessero un senso che un tempo non ero in grado di comprendere ma che oggi rispecchiano il loro essere stati ed essere oggi genitori.
Il mio essere genitore.

Ed essere una famiglia, che tu sia figlia o madre, è un ciclo che si ripete all’infinito. Quello stesso ciclo che negli anni novanta, ai tempi dell’uscita di uno dei più grandi film d’animazione che ha segnato l’infanzia degli adulti di oggi e che continua a far sognare molti bambini anni e anni dopo, veniva chiamato “il cerchio della vita”

Un cerchio della vita che si ripropone generazione dopo generazione e che ti fa capire il vero significato di questo termine spesso paragonando e confrontando quella da dove arrivi con quella che negli anni sei stata in grado di crearti.

Quel giorno, per me, é arrivato in un periodo inaspettato della mia esistenza. Un periodo già colmo di cambiamenti anche senza l’arrivo di un bambino.

Un arrivo sicuramente gioioso ma che ha anche fatto si che molti piani andassero immediatamente rivisti. Tutti i piani.

La nascita di mio figlio ha stravolto la mia vita. L’ha fatto in meglio nonostante tutto.

Il suo arrivo è stato un nuovo inizio.
Un momento in cui non si è solo concluso un capitolo della mia vita, bensì si chiuso un intero e proprio volume che mi ha permesso, e in qualche modo obbligata a crescere cambiando qualcosa in me.

Non sono solo dovuta diventare madre ma sono dovuta diventare grande di colpo per avere la forza, mentale e fisica, di essere in grado di proteggere ciò che avevo creato.
Essere in grado di proteggere mio figlio ma senza esagerare, per poterlo preparare al mondo con gli stessi valori con i quali anche io sono cresciuta.

Gli stessi perché sono valori importanti e in cui credo. Valori che mi hanno insegnato a comprendere l’amore per la famiglia.
Una famiglia che non può e non deve mancare. Una famiglia della quale poter e dover essere orgogliosi nel tempo qualsiasi cosa accada.

Forse non una famiglia perfetta. Ma pur sempre una famiglia che ha tanto da dare.

La famiglia infatti, in generale, proprio come raccontato sopra per i miei genitori, è il pilastro della maggior parte delle persone. E nonostante questa possa avere delle carenze e degli aspetti negativi, per molti questo termine rappresenta in primis dei valori importanti: amore, condivisione, vita e protezione.
Tutti anelli che l’un l’altro si collegano tra loro creando una catena perfetta nel suo insieme. Tutti sinonimi di valori estremamente positivi nonostante “famiglia” possa delle volte tradursi in qualcosa di stressante.

Uno stress che non deve per forza essere interpretato come un segno negativo all’interno della propria vita ma come un momento che da significato alla stessa. Momenti che, seppur vissuti sotto pressione, sono in qualche modo importanti, perché se non lo fossero non ci avrebbero stressati.

Grazie ad un questionario pensato da Bauli rivolto alle famiglie, ho inoltre scoperto diversi punti di vista nel dare un significato alla parola famiglia. Significati che non avevo mai preso in considerazione o ai quali non avevo mai dato particolare peso perché, forse, troppo scontati nelle abitudini quotidiane che mi permettono di vivere questa realtà che così tanto amo.

La famiglia infatti è composta da centinaia di fattori. Alcuni di rilievo e altri che lo sono meno.

Ma la famiglia è fatta sicuramente di meravigliose abitudini.

C’è chi ama quel momento della giornata in cui ci si ritrova tutti insieme seduti intorno allo stesso stesso tavolo. In principali modo la cena è l’occasione ideale per condividere i momenti più significativi della giornata.
Un momento che non si trascorre solo in compagnia dei propri bambini ma anche del proprio compagno. Una persona dalla quale inevitabilmente  si trascorre molto tempo separati nell’arco di un’intera giornata.

Lo stesso vale per uno dei rituali ai quali i genitori sono più affezionati: la messa a letto dei bambini. Attimi che ti permettono di godere profondamente della presenza dei propri figli e che regalano anche istanti di pace insieme al proprio compagno una volta che i piccoli sono caduti in un sonno profondo.

Perché la famiglia è stare tutti insieme, grandi e piccini. Ma è soprattutto composta dalla coppia.
Un fattore determinante per mantenere la solidità di un rapporto e che spesso, dopo la nascita di un figlio, viene minata dalla presenza dello stesso.

Ho infatti capito sulla mia pelle quanto il motore della nostra famiglia siamo principalmente io e marito. Un uomo spesso trascurato dal mio essere madre ma che ho saputo “riconquistare” comprendendo con il tempo che è importantissimo anche essere una moglie. Sotto tutti i punti di vista.
Anche sotto quelli dei quali non si vuole mai parlare pubblicamente.

Perché ogni donna nella vita, o comunque la maggior parte, nell’arco della sua esistenza ha tre ruoli principali: essere figlia, essere madre ed essere moglie. Tre ruoli di egual importanza dove nessuno deve mai sovrastare l’altro ma che, a momenti alterni, devono poter superare sopra gli altri senza mai dimenticare chi si ha al proprio fianco.

Questo serve soprattutto per evitare di non riuscire a superare le difficoltà che immancabilmente si presentarono nell’arco degli anni.

In una coppia e in una famiglia bisogna costruire dei ponti e non dei muri.
Compromesso deve diventare la parola d’ordine dove ottenuto un obiettivo, si può iniziare a modellare insieme il prossimo passo.

Questo soprattutto se consideriamo che, quando si parla di famiglia, ogni cosa ne vale sempre la pena. Soprattutto perché l’esperienza vale più di oggetto.

E se la famiglia è anche sinonimo di rabbia, perché a chiunque succede di arrabbiarsi, possiamo consolarci con il fatto che esprimere rabbia da la fine ad un limite. La rabbia infatti è un po’ come un veleno: se la tieni troppo dentro ti appassisce ma se la butti fuori ti permette di superarla.
Questo nonostante si debba comunque imparare a gestirla perché il nostro modo di esprimerla consente ai nostri figli di emularla prendendone esempio. In molti casi esternandola in modo errato.

Sulla famiglia quindi si potrebbero e si dovrebbero esprimere moltissime opinioni.

La famiglia rende fragili e forti allo stesso tempo.

Ti concede di essere vulnerabile e invincibile perché amare qualcuno significa estendere noi stessi concentrando le nostre attenzioni anche su persone vicine e noi che non obbligatoriamente con noi devono avere un legame di sangue o di vita.

Famiglia ha molteplici significati tutti di pari importanza. Ed è fondamentale viverla e godersela fino in fondo in ogni attimo che ci viene regalato.

Io faccio così ormai da così tanto tempo che non potrei quantificarlo, ma ho anche imparato che farlo mi rende una donna, una mamma e una moglie migliore di quello che avrei voluto essere e di quello che di giorno in giorno ho potuto dimostrare.

Perché è li dove metti le attenzioni che ottieni risultati.

<Post in collaborazione con Bauli>

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