La prima volta in assoluto che sono salita su un aereo, è stato per un volo di sola andata verso Ibiza.
Una follia organizzata all’ultimo minuto insieme ad un’amica dove la partenza prevista per due si è trasformata in quella di un gruppo di dieci persone.
C’era l’intenzione di partire e arrangiarsi per la stagione estiva, trovare un lavoro, divertirsi e viversi la vita alla grande. Questo senza sapere che, a soli dieci giorni da quella partenza , avrei chiamato i miei genitori con le lacrime agli occhi e il magone in fondo alla gola dicendo “voglio tornare a casa“. Nemmeno se mi avessero obbligata loro a prendere quella scelta.
Era l’estate 2004. Una di quelle da dimenticare perché l’età della stupidera si era prolungata più del dovuto.
Quei due voli però, furono i primi di una lunga, lunghissima serie di altrettanti aerei presi negli anni successivi e che mi hanno fatto recuperare, con tutti gli interessi, i venti anni precedenti vissuti nell’ignoranza del sapere cosa fosse salire su un aereo e, di conseguenza, volare.
Ho trascorso gli anni seguenti volando sulla medesima tratta per decine di volte tanto da perderne il conto in breve tempo.
Un’abitudine consolidata nel tempo anche dopo essere diventata mamma e che ho saputo trasmettere a miei bambini, l’uno dopo l’altro.
Con il trascorrere del tempo abbiamo insieme salito e sceso quelle scalette tante di quelle volte da conoscere ogni profumo, ogni frase e ogni abitudine delle compagnie aeree che fino ad oggi abbiamo frequentato e, tutti e tre i miei figli, hanno avuto modo di innamorarsi di questa breve ma sempre entusiasmante esperienza.
Sarà per questo che quando si parla di volare miei bambini rimangono non solo affascinati da questo mondo ma anche curiosi di scoprirne di più. Magari facendone parte.
Loro infatti non hanno mai potuto provare esperienze più ravvicinate e coinvolgenti di un comunissimo volo vissuto su un aereo di linea di breve tratta.
Non hanno mai potuto comprendere al meglio cosa voglia dire percepire la distanza dal suolo e la velocità con la quale un aereo viaggia sfrecciando nel cielo. Non hanno mai potuto provare delle emozioni più intense legate a quella che può essere l’avventura vissuta grazie al volo o semplicemente al simbolo dello stesso saper volare.
Questo fino a che non hanno conosciuto Top Wing: la serie animata che vede come protagonisti quattro entusiasti giovani uccellini – Swift, Penny, Brody e Rod – che lavorano insieme alla Top Wing Academy come nuovi cadetti per guadagnare le ali aiutando la loro comunità.
Ed è iniziato tutto così: con Cesare e Vincy che hanno avuto il piacere di partecipare alla Top Wing Academy per diventare dei veri cadetti.
È stata un’esperienza eccezionale. Sia per loro che per me.
E se è vero che, come spesso dico, attraverso gli occhi di un bambino tutto è sempre più bello e spontaneo, è anche vero che delle volte basta davvero poco per mettere in moto la fantasia. Potendo così realizzare dei sogni che potrebbero sembrare alle volte irraggiungibili.
Vestiti di tutto punto con delle uniformi che avrebbero fatto invidia anche a chi, quello di apprendista cadetto, lo fa davvero per lavoro.
Muniti di casco con tanto di microfono e giubbotto da aviatore super personalizzato.
È così che hanno vissuto una delle avventure più belle che della loro infanzia potranno ricordare.
Sono entrati dentro una recinzione di tappeti elastici per superare la prima prova di volo. Una prova che consisteva raccogliere tutte le immagini che penzolavano sopra la loro testa raggiungendole con dei balzi continui.
Hanno continuato a saltare per minuti ininterrotti insieme a quelli che durante tutta la giornata sarebbero stati i loro compagni di avventura. E si sono divertiti come matti anche molto dopo aver raggiunto l’obiettivo prefissato.
Hanno mangiato a bordo di un vero aereo felicissimi nell’essere stati serviti da una vera hostess che porgeva loro i vassoi con le pietanze da consumare. Il tutto tra una polpetta gocciolante e un formaggino rubato al fratello con tanto di copertina salva freddo appoggiata alle gambe.
Hanno creato aeroplani di carta cercando di vedere quale dei tanti costruiti sarebbe volato più lontano.
Si sono proiettati a tutta velocità seduti all’interno di un aereo in cartonato, abbracciati da un’imbracatura sorretta a penzoloni attraverso un moschettone che li agganciava a diversi metri da terra. Per poi planare giù veloci come il vento sentendo l’aria accarezzargli il viso dove, a fine percorso, si poteva trovare un sorriso di soddisfazione per aver volato davvero senza il bisogno di un aereo. Proprio come gli uccellini protagonisti del cartone animato che in qualche modo stavano interpretando.
Hanno salvato l’assistente meccanico intrappolata a bordo dell’ala di un aereo. Riuscendo poi, con organizzazione e pazienza, ad aiutarla a scendere con l’aiuto di una corda e sentendosi dei veri eroi per un momento. Questo fino all’ultima importantissima prova effettuata sul simulatore di volo: un’esperienza di come davvero funziona l’essere un pilota.
Il poter osservare con i propri occhi quello che ogni uomo che manovra un aeroplano può vedere e che chi come noi tendenzialmente è passeggero, può solo sognare o immaginare.
La stessa probabile sensazione che prova Brody ad ogni volo, l’uccellino verde di Top Wing che sia Vincy che Cesare tentavano di imitare grazie al loro caschetto bianco e verde.
Si sono diplomati cadetti dopo aver superato brillantemente tutte le prove proposte dalla Top Wing Academy.
E credo sia superfluo dire quanto fossero soddisfatti di loro stessi e felici della giornata trascorsa.
Ricordo persino le esatte parole di Vincy che, nella strada verso casa, mi disse nel non voler più togliere il casco da cadetto.
“Mamma possiamo rifarlo?” e consapevole di non poter promettere un’esperienza identica a quella appena vissuta gli ho detto che ,con tutto il necessario che ci era stato fornito durante questa bellissima esperienza, avremmo potuto replicare ciò che aveva vissuto guardando le nuove puntate di Top Wing in onda dal lunedì al venerdì su Nick Jr.
E la familiarità presa quel giorno con tutti gli obiettivi raggiunti, ha fatto si che questa mia proposta venisse accolta al volo soprattutto perché, sempre usando parole sue, “Top Wing è davvero bellissimo e io non vedo l’ora di guadagnarmi ancora le ali“.
D’altronde, se fossi stata al posto suo, non avrei mai potuto dargli torto.
Perché in fondo, quel giorno, un pochino anche io li ho invidiati desiderando fortemente di poter spiccare il volo.
4 comments
Perpiacere mio figlio vorrebbe tanto partecipare ad una giornata all’accademia top wing mo fareste sapere gli eventi quando si organizzano Grazie nille
Era un evento a porte chiuse per promuovere la serie tv.
Mi spiace non poter essere d’aiuto.
Quindi non ne frete piu di eventi cosi?! Non e giusto anche perche sarebbe bello farlo x tutti bambini
Il “non è giusto” credo sia un po’ fuori luogo 🙂
Più che altro perchè è un pò come dire che non è giusto che abbiano scelto un bambino per una specifica pubblicità piuttosto che un altro. Questo evento in particolare è stato creato per lanciare una serie di cartoni animati. Evento pensato per far partecipare persone che lavoro nell’ambito della promozione di una determinata categoria di prodotti.
Non è mai stato un evento aperto al pubblico. :*
Giada