Quando arriva il terzo figlio é un delirio.
E non è una frase detta per scoraggiare. Ma se tutto quello che gira intorno a noi é soggettivo, é innegabile che ogni nuovo arrivo oltre che essere considerato un immensa gioia, può essere anche un tantino destabilizzante.
Quando si é mono mamma le attenzioni sono tutte per un bambino solo.
Tutto ruota intorno a lui, ed é solo lui il centro del nostro mondo.
Si inizia ad entrare in un circolo vizioso di routine e regole per poter dare il meglio al proprio figlio e per cercare di essere il meglio per lui. Si inizia con le poppate dove, assolutamente a richiesta, si cerca di accontentarlo giorno e notte senza orari. Anche a costo di tenerlo al seno vita natural durante.
Il bagnetto diventa una routine quotidiana immancabile. Tutte le sere, sempre alla stessa ora e ovviamente con prodotti bio sul quale ci si é assicurate che non siano minimamente pericolosi ne in quella fase della sua vita ne in un futuro.
Si hanno body e tutine in quantità industriale tanto da poterle addirittura vendere perché durante la gravidanza si é dato il via ad uno shopping sfrenato che farebbe persino invidia all’armadio della Ferragni.
Il coosleeping spesso é visto come un vizio dove il proprio bambino perfetto deve imparare a dormire nella sua culla perché sarà bravissimo. E non come gli altri urlanti di cui spesso si sente parlare.
Ad ogni dentino si spareranno fuochi d’artificio, ad ogni verso si richiederà al Presidente della Repubblica la possibilità di segnare come festa nazionale quel giorno tanto importante.
Ci saranno lacrime ad ogni evento, ad ogni compleanno, ad ogni momento speciale passato con lui.
Insomma con il primo figlio tutto sarà sempre magico.
L’arrivo del secondo sarà un’altra immensa gioia. Niente da invidiare a quello del fratello maggiore.
Solo che una volta nato tutto quello a cui ci si era abituati avrà bisogno di quattro occhi e quattro mani.
Le poppate saranno sempre a richiesta. Perché su questo non si transige.
Ma se con il primo figlio si aspettava che si addormentasse teneramente al proprio seno magari con il conseguente abbiocco della mamma, adesso appena il secondo chiude gli occhi, si fanno due coccole e via nella sdraietta.
Nella sdraietta si. Perché non sarete più impeccabili nel farlo dormire nella culla per via della posizione diritta della schiena. Alla mamma serve solo che dorma per poter riuscire a dedicare del tempo all’altro bimbo che si sentirà escluso e inizierà probabilmente ad essere geloso.
Certo non esagererete con la sdraietta. Ma il fatto stesso che dondoli vi farà guadagnare qualche minuto facendolo dormire un pò di più.
Il bagnetto inizia a non avere più quell’importanza che aveva prima.
Che necessità c’è di lavarlo tutti i giorni? Un giorno si é un giorno no é più che sufficiente tanto mica va a zappare. E se poi fa caldo va bene si tutti i giorni, ma poco importa se non si rispettano gli orari.
E poi la notte diventa quel momento in cui inizi seriamente a desiderare di dormire due ore consecutive. Perche se con un figlio i risvegli ci sono ma si riesce a resistere alla stanchezza, sicuramente con due gli stessi si alterneranno a regola d’arte come se fossero cronometrati.
E le occhiaie diventeranno grandi come le borse delle spesa a meno che non si inizi (sicuramente) a sopravvivere facendo coospleping. Che ammettiamolo, più che per l’amore dell’altro contatto si fa per amore della sopravvivenza.
Le uniche cose che rimarranno invariate anche con il secondo figlio saranno le emozioni che ti regalerà ad ogni progresso facendo però inevitabilmente l’errore di paragonarli a quello del primo figlio.
Con l’arrivo del terzo poi ci si vorrebbe solo reincarnare nella dea Kalì.
Ci sará bisogno di mille braccia e occhi per fare tutto. Quel tutto che si inzierá senza portare a termine nulla e che se e quando si riuscirà nell’impresa, ci farà sentire più realizzate di qualsiasi altro momento già vissuto in vita nostra.
Ci si sentirà una super mamma e nel mentre ci si godrà quell’attimo di piena felicità dove si inizierà a pensare “adesso ce la faccio”, si verrà proiettate di colpo nella triste realtà grazie ai figli che ad un certo punto sicuramente piangeranno. Ovviamente tutti e tre in contemporanea anche solo per solidarietà fraterna.
L’allattamento sarà un’altra volta immancabilmente a richiesta ma al contrario delle prime due esperienze adesso si riuscìrá/dovrá allattarlo mentre si fa dell altro. Ci si muoverà come una cavalletta per casa fascia munita per poter stare dietro a tutto nel frattempo il latte sarà stato schekerato tanto da diventare ricotta e il bambino si sarà addormentato pur di non accorgersi di essere sballottato in quella maniera.
Una volta che si sarà addormentato non si guarderanno più culle o sdraiette perché ogni angolo di casa (purché su un piano orizzontale) sarà allestito e adattato in tempo record per la nanna.
Il bagnetto diventerá un vero e proprio optional. Sara così difficile ritagliare del tempo per un momento rilassante tra spruzzi e chiacchiericci in mammese che si inizierà a segnare sul calendario quando lo si è fatto l’ultima volta.
Questo perché probabilmente non profumerà sempre con quel classico odore di neonato ma ogni-tanto-spesso puzzerà di rigurgito.
E se il bambino in questione é un maschietto anche una mamma milanese convint inzierá a credere al detto “l’omm addà puzzá”.
E con questa perla ci si sentirà anche più in pace con te stessa.
I vestiti saranno un riciclo continuo dei primi due figli tanto che se ci sarà qualche buchino qua e là causato dall’usura sì inzierá a voler lanciare la moda degli abiti con le prese d’aria anche su un neonato perché fa fashion.
Il coospleeping poi sarà obbligatorio per loro perché ormai si saranno tutti appropriati del letto dove il marito continuerá indenne a riuscire a dormire nonostante le presenze oscure dei figli. E la mamma che per sopravvivere e riuscire a dormire qualche ora si accontenta del divano o della culla (dipende dai momenti).
Quello che però più interessa é che il bambino non si stacchi dal seno nemmeno un secondo durante tutta la notte perché se lui mangia la mamma di conseguenza DORME.
La casa sembrerà perennemente presa d’assalto dalle squadre SWAT americane tranne quando non sembrerà una vera e propria zona di guerra dove l’unica cosa che manca sono le divise militari.
Ci si dimenticherá di lavarsi, di pettinarsi, di struccarsi (se si é trovato del tempo per rendersi presentabili). Si dimenticherà che giorno é e si accumuleranno così tanti panni da stirare che passando davanti alla pila di vestiti ci si sentirà persino osservate e minacciate.
Non si avrá più fantasia nel cucinare perché mangeranno tutti ad orari diversi e si inizierà a preparare per venti congelando le porzioni extra pur di avere dieci secondi per ricordarsi il proprio nome.
Con il terzo figlio l’unico obiettivo sarà sopravvivere ad un incessante disorganizzazione.
Ma nonostante questo “pessimo” quadro di quello che potrebbe attendere chi desidera un terzo bambino non tutto poi potrebbe essere così difficile.
Con il terzo figlio ogni progresso sarà una gioia.
Ogni sorriso, ogni sguardo, ogni piccolo passo sembrerà immenso. Le emozioni saranno sempre le stesse delle precedenti e forse anche più belle.
Nonostante la disorganizzazione e il voler fare senza riuscire, tutto sarà sempre più bello solo perché ci saranno loro tre.
Quelle tre piccole creature che anche tra trent’anni verranno chiamati bambini.
Quei tre figli voluti e avuti non per una casa pulita o un bagnetto in orario ma solo perché c’era il bisogno di amare ancora e ancora.
Quando arriva il terzo figlio é un delirio. É vero.
Ma é una delirio che una volta vissuto non si vuole più lasciare.
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[…] di poter andare in piazza, al parco o al mare. Era impensabile poter pensare di far si che tutto ruotasse intorno all’ultimo arrivato, sottraendo anche l’infanzia ai bimbi più […]
[…] lui, nonostante l’arrivo del terzo figlio possa essere vissuta in modo diverso dalle esperienze precedenti, a distanza di tutti questi mesi […]
[…] osservo da sempre pensando che é davvero una fortuna che sia il fratello più piccolo di tre perché così, le due esperienze precedenti, mi hanno certamente addomesticato in modo tale da […]
[…] piccola o grande situazione che si viene a creare. L’unico sollievo, il mio, è quello che dal secondo figlio in poi ho solo imparato ad essere più “menefreghista” (se così mi posso definire) cercando […]
[…] unico ho avuto accortezze che non credevo di saper ancora dedicare a qualcuno perché si sa che dal secondo figlio in poi si tende ad essere più sbrigative in ogni cosa. Eppure ricordo di aver avuto particolari […]