… o il regalo per la neomamma.
Non so perché ogni volta che ho il pancione, e nemmeno a farlo apposta ogni volta di questo periodo, mi viene voglia di scrivere qualcosa sull’argomento. Sarà l’aria di primavera che puntualmente tarda ad arrivare, sarà che di anno in anno ci sono cose diverse da raccontare, sarà semplicemente che è un argomento talmente intramontabile che non si può fare a meno di parlarne una volta ogni tanto.
Il regalo postparto per la neomamma è uno di quei doni che generalmente manda in crisi un marito o un compagno. Che sia per mancanza di fantasia, che sia perché si abbia voglia di stupire davvero o solo per iniziare a farsi un’idea su cosa può essere all’altezza di tale momento, rimane sempre una situazione nel quale si desidera suggellare per sempre un ricordo tra i più belli e importanti della propria esistenza.
Partendo anche dal presupposto che il regalo più bello per una coppia nella quale due persone stanno per diventare genitori è l’istante della nascita del bambino, questo non significa che non ci possano essere mamme che si aspettano di ricevere (vedi la sottoscritta) un simbolo di quel momento così magico e unico per una donna (che in realtà è magico e unico anche per il neopapà).
Si può partire da qualcosa di semplice e spiritoso (ma che dopo mesi di astinenza sarà sicuramente molto ben gradito) come può essere un panino con il salame o con il prosciutto cotto e se pensate che spesso abbiamo a che fare con donne che per nove mesi devono privarsi di alcuni sapori non è certamente una cosa così banale. Finendo poi a regali più importanti come un gioiello o una proposta di matrimonio.
Sono infatti sempre di più le coppie che non sposate che decidono di metter prima su famiglia e cosa c’è di più bello e romantico di un “mi vuoi sposare?” nel giorno in cui metti al mondo un figlio?!
Ricordo che il mio primo post sul tema fu un misto di sensazioni per non aver ricevuto nulla alla nascita di Cesare, lo stesso nulla che mi aspettó al termine della mia seconda gravidanza.
Ricordo che fu una delusione, che ci rimasi malissimo, ma che con il tempo imparai ad accettare quel gesto guardando avanti e sperando in tempi migliori e più gratificanti.
Il mio regalo per la nascita dei miei figli parecchio tempo da entrambi i miei parti; arrivò persino dopo il nostro matrimonio.
Arrivó in un giorno speciale (quello del mio trentunesimo compleanno) che però era comunque “un giorno come tanti”. Mio marito infatti mi sorprese con un bellissimo anello creato completamente a mano per la sottoscritta, il trilogy che avevo desiderato per tutta la vita.
Ricordo ancora l’emozione, ricordo il mio stupore e ricordo persino che non trovavo le parole che mi aiutassero a realizzare quel momento. Non riusciva ad uscirmi dalla bocca nemmeno un banalissimo grazie… Nulla!
Un silenzio che colmò il mio compagno dicendomi una frase che probabilmente non dimenticherò mai: “visto che non ti ho mai regalato nulla per i momenti più belli della nostra vita e sapendo che ti piaceva il trilogy ho pensato che un con solo regalo mi sarei potuto rifare di quelli mancati: un diamante è per Cesare, uno è per Vincy e uno è per il nostro matrimonio” Mi commossi tantissimo… E si commosse anche lui.
Quell’ attimo mi fece dimenticare “le delusioni” dell’aspettarsi qualcosa che non sarebbe mai arrivato, cancelló tutto quello che “di brutto” avevo pensato sulla poca iniziativa di mio marito, perché in fondo non gli avevo mai chiesto la luna, ma credevo che un piccolo gesto fosse comunque dovuto. Ma è dovuto solo se sentito.
Dal tronde parliamo di nove mesi con il pancione tra sacrifici, privazioni, dolori, fastidi, nausee, ecc e per me che ci sono bis passata (e ci sto tris passando) posso garantire che non sono poi cose da poco. Ma ci sono compagni che non ci pensano, e spesso non lo fanno per cattiveria o per svogliatezza: non ci pensano e basta! Della serie spirito di iniziativa zero.
Quello che consiglio alle future mamme (e alle donne in generale) è di cercare di inviare al meglio quei messaggi subliminali che possono essere da input per il sesso maschile come guardare una vetrina e dire “guarda che bello!”, far dire da un amico o un parente che “quel regalo x potrebbe essere perfetto per la nascita del vostro bimbo”, oppure essere semplicitamente molto dirette parlandone apertamente.
Mi rendo anche conto che non sono sicuramente dei metodi soddisfacenti per poter ricevere qualcosa che ci piace (io l’ho più o meno sempre fatto eh!) e soprattutto l’ultima soluzione è decisamente la peggiore ma vi garantisco che quando un uomo non ci arriva, non ci arriva nemmeno se gli presti la carta di credito e gli lasci la lista dettagliata di prezzo, modello e marca.
Credo sia una questione di DNA. Anche se ci sono delle mogli e compagne decisamente più fortunate con mariti decisamente più svegli 🙂
Ai mariti invece do il suggerimento di sempre: cogliere i messaggi “tra le righe” di cui si è parlato sopra soprattutto se credete che vostra moglie o la vostra compagnia si aspetti qualcosa da voi e soprattutto se l’amica, la cugina, la zia o la nonna hanno ricevuto un regalo per la stessa motivazione.
Ma se volete fare di testa vostra seguendo i vostri gusti e i loro cercando di immortalare per sempre quel momento al meglio, secondo me un gioiello potrebbe essere l’idea migliore.
E di brand che hanno l’imbarazzo della scelta ne esistono molti e di tutti i prezzi e per tutte le tasche: passiamo dai gioielli LeBebè a quelli di INK pezzi unici
. Esiste poi la possibilità di creare anche qualcosa come un bracciale Pandora
o acquistare un gioiello simbolo del giorno ma che non rappresenti per forza la maternità.
Di idee ce ne sono a bizzeffe soprattutto se si ha la volontà di non ridursi all’ultimo per cercare il dono perfetto.
Io nel frattempo aspetto settembre, curiosa di vedere come mio marito entrerà nel panico più totale perché sa bene che mi aspetterò qualcosa da lui e non vedo l’ora di vedere cosa si inventerà. Ma sono anche sicura che nel suo piccolo saprà rendermi felice come ha fatto fino ad oggi e saprà essere il miglior padre che avessi potuto chiedere per i miei figli perché poi, alla fine, è solo questo quello che conta.